L’avv. Ivone Cacciavillani portava il nome del patrono degli avvocati S. Ivone dei Bretoni (a cui aveva dedicato una monografia sulle ragioni dell’impegno forense) e questa omonimia condensa il destino della sua vita.
Dopo la laurea si tuffò precocemente nella professione, anticipandone la svolta specialistica e imponendosi a livello regionale e nazionale come protagonista indiscusso e solido punto di riferimento del foro amministrativo.
Ma nel suo caso è pressoché impossibile tenere separata l’opera professionale dall’impegno civile. Nella sua storia personale i due piani si sono intrecciati continuamente sino ad arrivare a confondersi. Non si è mai limitato ad osservare dall’esterno gli apparati pubblici, né ha mai ceduto alla tentazione dell’analisi fine a sé stessa, ma si è sempre messo in gioco fattivamente per progettare – da convinto regionalista e municipalista – un sistema razionale delle istituzioni e una giustizia amministrativa capace di assecondarlo.
In questo senso era soprattutto un riformatore, che lavorava incessantemente all’ammodernamento degli istituti, tanto che si deve alle sue idee l’introduzione nel nostro ordinamento giuridico di strumenti nuovi quali l’azione popolare presso la Corte dei Conti, la sentenza abbreviata nel processo amministrativo, il patteggiamento nel processo contabile. Molto acuto, poi, era il suo interesse ad approfondire lo studio di cose non giuridiche, come la storia delle comunità locali o la realtà del terzo settore.
Il suo era un pensiero pungente, “giovane”, in chiaroscuro, aperto al confronto continuo con le pieghe e le insidie del reale. Era come se per lui ogni regola esistesse solo nel momento in cui è attraversata da eccezioni e questa convinzione coesisteva con la consapevolezza che le situazioni possono essere capovolte da un’azione contro-corrente, spesso spiazzante. Concreto, intelligente, appassionato, scettico, ironico, il suo ingegno era impaziente, geniale e artigianale al contempo.
Una vivacità, un fervore, una curiosità ed un desiderio di apprendere, di conoscere persone e cose, di studiare affinando le sue conoscenze giuridiche, fuori dal comune, frutto anche di un bagaglio culturale saldamente ancorato nell’inquietudine cristiana tratteggiata da S. Agostino, che spesso amava ricordare.
Nel suo ecclettismo Ivone Cacciavillani è stato un avvocato “fuori le mura”, non riducibile entro gli schemi ordinari e che non riusciva a trovare nel diritto e nel processo tutte le risposte che cercava.
Enrico Gaz